Anonima
Mi chiamo Luther Blisset, mi chiamo Anonima, ho anche altri nomi ma non mi importa di nessuno di essi.
Io sono l’azione, non la sua volontà. Non assito ai dibattiti sulla crisi etica della comunicazione: sono troppo occupato a produrne e voglio produrre strumenti capaci di sovvertire, non di denunciare, il vuoto sociale economico ed etico in cui precipitiamo da decenni.
Uso la logica e il marketing, soprattutto se è virale. Mi chiamo Italo Calvino e nell’inferno dei viventi voglio concretamente far durare e dare spazio a ciò che inferno non è.
Vorremmo che questo fosse il nostro manifesto, ma non lo è ancora; vorremmo raggiungere questi obiettivi ma non l’abbiamo ancora fatto, la nostra è una tensione continua, una necessità nostro malgrado; siamo costretti a cercare una strada.
Obiettivi
Creare un nuovo nome, un marchio, un’immagine che possano diventare nome collettivo; realizzare un sito che pubblichi i progetti ma che col tempo divenga un punto di scambio e collegamento tra coloro che vogliono partecipare in vario modo al progetto condividendo competenze ed esperienza.
NON
Estratto dal logo per ulteriore sottrazione. Diventa negazione, opposizione, rifiuto (del divismo, dell’eristica, della mistificazione), e al contempo elica, spin levogiro.
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se c’è n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi o che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili | The invisible cities, 1972